#153 – La tecnologia in vacanza

Pillole di Bit
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#153 - La tecnologia in vacanza
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E’ periodo di vacanze ed è periodo di portarsi dietro parte della tecnologia che usiamo e che ci potrebbe tornare comoda in vacanza. Ho cercato di fare un riassunto di quel che potrebbe servire per non arrivare in hotel e scoprire che il telefono è pieno.

Questi sono i dispositivi e servizi di cui ho parlato, se sono su Amazon sono sponsorizzati

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Ciao a tutti e bentornati all’ascolto di Pillole di Bit, questa è la puntata 153 e io sono, come sempre, Francesco.

Inizio luglio.
Caldo
Tempo di vacanze.

Sorge il problema, di noi patiti di tecnologia, di cosa ci dobbiamo portare in vacanza senza dover fare spese folli nei luoghi di mare o montagna per comprare le batterie o altri oggetti tecnologici che presi con calma potrebbero costare poco.

La prima cosa importante o, meglio, fondamentale, è avere modo di ricaricare tutto quello che è a batteria.
Per fare questo servono le prese di corrente e, purtroppo, troppo spesso nei luoghi di villeggiatura latitano oppure sono in posti davvero scomodi.

Se cambiare nazione assicuratevi di avere un adattatore per le prese di corrente all’estero, ce ne sono di banali con un solo formato, oppure quelli che hanno le levette ed estraggono tutte le possibili configurazioni per tutto il mondo.

All’adattatore o alla presa a muro è necessario collegare una ciabatta, perché la sera, tornati in camera, ci saranno un po’ di cose da mettere sotto carica, visto che le avremo usate durante il giorno. Prendetela con ricchezza di cavo, non sapete dove potete trovare una presa libera da usare allo scopo.
Faccio un elenco, sicuramente non esaustivo.
Un telefono a testa, in caso di una coppia due, se avete figli, un po’ di più
Uno o due battery pack che saranno stati usati durante la giornata.
La macchina fotografica.
Il gimbal, se fate video stabili con il telefono. Questo se non lo avete, secondo me dovreste valutarlo.
Lo smart watch, per chi lo usa
Il tracker GPS, se vi piace sapere dove siete andati e non volete scaricare la batteria del telefono
La saponetta WiFi 3G, se siete all’estero e la usate per condividere la connessione con tutti i vostri dispositivi usando una SIM locale.

Siamo arrivati a quasi 10 dispositivi. Non male, dai.

Ma per caricarli servono i carica batteria, a parte casi particolari, come le batterie delle macchine fotografiche, tutti i dispositivi si ricaricano con degli alimentatori USB e i relativi cavi micro USB, USB-C o lightning.
Portarne uno per dispositivo potrebbe essere un po’ dispersivo, vendono quelli che hanno fino a 8 porte USB, una sola presa a muro e 8 porte USB non sono male.
Se avete dispositivi con la ricarica ad alta velocità dovete portarvi un alimentatore adatto.
Passiamo ai cavetti.
Io ho un sacchetto con degli elastici dove ho ordinati un po’ di cavetti di tipo diverso.
Ho un cavo normale da 1m e uno lungo da 3m per ogni tipo di connettore che mi serve, ne ho di più se ho più dispositivi con il microUSB.
Quelli che normalmente servono sono, come già detto, microUSB, USB-C e Lighting, quest’ultimo solo per apple.
Da non dimenticare i cavetti strani e proprietari dei vari dispositivi, tipo, per chi ce l’ha, il vecchio Pebble o il piccolo pad magnetico per l’apple watch o qualunque altro dispositivo strano.
Attenti a non perderli o romperli, senza il cavetto di ricarica, qualunque dispositivo diventa inutilizzabile e si trasforma in uno stiloso e caro fermacarte.

Quando siete in giro assicuratevi di avere uno o due battery pack con i relativi cavetti, vi consiglio di non portarvi quelli che usate in albergo, ma un kit diverso, che se lo perdete andando in giro poi diventa un problema. Magari sull’isola sperduta del pacifico, ordinare su Amazon non è una grande idea.
Prendete un battery pack da almeno 10.000 mAh e che si ricarichi con la microUSB, non con il suo alimentatore specifico che viene perso entro la terza ricarica.

Gli shop degli alberghi o dei villaggi solitamente hanno i cavetti a tre o quattro volte il prezzo normale.

Finiti cavi e ricarica passiamo ai dispositivi.
Se siete all’estero e non potete o volete fare a mano della connettività, è cosa furba prendere una SIM del posto, io l’ho fatto ovunque sia stato, persino in Madagascar. Per usarla in modo comodo si può comprare una cosiddetta saponetta, che ha lo slot per la SIM e diffonde una rete WiFi, disattivate i dati dei telefoni e vi collegate a quella rete WiFi.
In alcuni casi la SIM si può ordinare prima e ve la spediscono a casa, in altri casi la si può comprare alle macchinette in aeroporto agli arrivi oppure in uno dei negozi dei vari operatori in giro per le città. 
In alcuni casi potrebbero chiedervi il documento.
Se vi informate prima sulle tariffe e la copertura è meglio, ovviamente.
In certi, anzi nella maggior parte dei casi potrebbe essere necessario accedere all’interfaccia web di gestione per configurare la connessione, studiatevi come si fa prima di partire, così saprete configurarla subito senza perdere tempo in vacanza.
Se avete un vecchio telefono che volete usare per fare tethering è la stessa cosa, solo che la batteria durerà un po’ di meno.
Se invece usate le WiFi dei locali, ricordatevi che ogni WiFi alla quale ci si può collegare senza password è una wifi non sicura, che espone tutto il traffico che ci fate passare attraverso. Non intendo la password che vi compare sul portale che si apre dopo essersi connessi, intendo la password che vi chiede il dispositivo quando scegliere la WiFi.
Questa mancata sicurezza si risolve con un contratto con una VPN, come vi ho parlato qualche puntata fa, per esempio AirVPN. Vi collegate alla WiFi, attivate AirVPN e siete sicuri che il vostro traffico è al sicuro da occhi indiscreti. Ci sono contratti anche per periodo brevi, da usare solo in vacanza.
Attenzione che in certi Paesi l’utilizzo delle VPN è vietato e perseguito, attenti.

Se fate molte foto e video con il telefono, potreste arrivare in fretta a riempirlo, bloccandolo quasi completamente. In più, se al decimo giorno di vacanza, con le vostre mille fotografie, ve lo rubano o lo perdete, le foto sono perse per sempre.
La soluzione più facile è quella di avere un servizio cloud, io uso Google Foto, con il quale sincronizzare le foto una volta tornati in albergo. In alternativa vendono delle chiavette specifiche per gli smartphone che permettono di riversare le foto per poi poterle copiare sul computer a casa a fine vacanza.
Inutile dire che quella chiavetta non va persa.
Se siete maniaci, potete usare entrambi i sistemi e avere doppia copia di tutte le foto e i video.

Per chi è appassionato di video e ha poi voglia di passare decine e decine di ore, tornato a casa, per montarli e farci il video da pubblicare su youtube, noi vecchi lo masterizzavamo su DVD per portarlo a casa degli annoiatissimi amici, vi consiglio un Gimbal.
E’ un manico per il telefono che vi permette di fare video, timelapse, hyperlapse che gestisce il movimento su più assi, annulla l’ondeggiamento dalla camminata e rende tutto incredibilmente più stabile. Io ne ho, anzi, è di mia moglie, uno vecchio di DJI che è davvero uno spettacolo. Attenzione: usare il gimbal consuma in modo allucinante la batteria dello smartphone.
Se invece siete fotografi che amano portarsi la reflex e i quindici chili di accessori e lenti, sapete già cosa vi dovete portare dietro, anzi, addosso.
Quello che posso consigliare è qualche scheda di memoria in più e un piccolo portatile, in modo da scaricare le foto fatte da qualche altra parte.
Io ho il ricordo di un viaggio a Venezia con le calle di sera vuote, con la nebbiolina, bellissime. E le foto le ha il maledetto che mi ha rubato la reflex il mattino dopo sull’autobus da Mestre.
Inutile che vi consigli lenti e accessori, ma secondo me procurarsi un filtro polarizzatore è un ottimo acquisto per ogni posto dove vogliate andare.
Io uso una cinghia che si attacca alla piastra del cavalletto, che mi permette di non avere la macchina appesa al collo, sembra poca roba, ma a fine giornata il collo ringrazierà.
Esistono anche delle clip che si attaccano alla cintura o allo spallaccio dello zaino, sono davvero molto comode.

Una nota per chi pensa “eh, ma sei in vacanza, perché non lasci il telefono in albergo?”.
Perché con il telefono ci sono le mappe, e si possono fare preventivamente, personalizzate su Google Maps con i vostri punti di interessa.
Perché con il telefono si possono fare pagamenti in tutta sicurezza.
Perché in molte città con l’app apposita si usano i mezzi pubblici.
Perché è il modo più leggero di fare foto e geolocalizzarle senza doverci pensare troppo.
Perché vi permette di chiamare il 112 in caso di emergenza.
Perché condividere e tenere i contatti con amici e parenti è bello, perché non farlo quando si è in vacanza?
Spero di essere stato chiaro.

Altri gingilli da portarsi in vacanza? Sono qui per questo!
Ci sono i gps tracker che permettono di registrare dove siete stati con una precisione più alta di quel che fa Google con lo smartphone se abilitata la memorizzazione delle posizioni.
Se volete fare il backup della memoria SD direttamente su un disco USB, senza dover portare il PC in vacanza ci sono dei dispositivi che lo fanno praticamente in automatico. Avere copia delle proprie foto è sempre una buona idea!
Provatelo a casa prima di partire, è sempre meglio essere in vacanza e non dover studiare il manuale di un nuovo dispositivo.
Portatevi qualche scheda di memoria aggiuntiva per la macchina fotografica, se una si rompe o si riempie vi salverà la vacanza.
Sempre per la macchina fotografica cercate di avere almeno due batterie, per non perdere l’attimo durante una giornata piena di fotografie.
Portarsi un piccolo cavalleto per foto serali o notturne è sempre una buona idea, deve reggere il peso della macchina fotografica o avere la pinza per il telefono. Il gimbal per lo smartphone lo sostituisce egregiamente.
Se avete bisogno di un punto luce notturno in camera, camper o in tenda, vendono delle chiavette USB che hanno un piccolo led in cima e non fanno altro. La collegate a un alimentatore USB o a un battery pack e avete la lucina notturna.

Ultimo, ma non perché non importante: un condom USB. In giro siamo sempre disperatamente alla ricerca di energia da inserire nei nostri telefoni che si scaricano. Adesso iniziano a comparire nei luoghi pubblici le porte USB per la ricarica.
Il problema è che nessuno sa cosa c’è collegato a quella porta e tutti sanno che avere accesso fisico, cioè avere un dispositivo al quale collegare un cavetto, è il miglior modo di attaccarlo.
La USB ha 4 connessioni.
i 5 Volt
la massa
due cavi di dati

Se io potessi usare solo i due cavetti della tensione, isolerei ogni tentativo di attacco.
Ecco, il condom USB fa questo. Voi lo infilate nella presa USB all’aeroporto e a questo collegate il vostro cavetto. Al telefono arriva solo la tensione necessaria per la ricarica e nessuno riuscirà a collegarsi con la parte dati al telefono.

Chiudo con una cosa fondamentale.
Andare in vacanza porta a essere più rilassati e a tratti più distratti. Quindi si alza la possibilità che perdiate o vi rubino i dispositivi, la cosa è antipatica e fa arrabbiare, ma voi, fatelo per la vostra sicurezza anche futura, fate in modo che ogni dispositivo sia bloccato con un PIN o una password, non lasciate nulla sprotetto che una persona qualsiasi possa prenderlo e vedere cosa contiene.


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Il tip

Vi ho già lasciato talmente tante informazioni che il tip di oggi salta, ho fatto un po’ come quei TG che mettono la pubblicità prima delle ultime notizie e dopo la pubblicità dicono “è tutto grazie” e salutano.
Scusatemi.

In ogni caso, buone vacanze!

Ah, i link che trovate nel post, se sono di Amazon sono sponsorizzati, quindi se voi partite da quei link e comprate qualcosa, a me arriva una piccola percentuale della vostra spesa e a voi non costa nulla di più.

Bene è proprio tutto, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima puntata. Grazie per avermi ascoltato!

Ciao!