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Tre anni fa ho fatto una puntata con un elenco delle cose da portarsi in vacanza per non avere difficoltà dal lato tecnologico, che poi finisce che per una batteria scarica o un furto ci si rovina una bella giornata.
In tre anni le cose sono cambiate, ripropongo il kit, ma aggiornato con i tempi che evolvono, magari è di spunto per farvi il vostro zaino prima di partire.
Quest’anno l’ho pianificata presto, spero prima delle vostre vacanze, in modo che possiate organizzarvi.
Come tutte le puntate con una lista di oggetti, potete comprarli tramite i link sponsorizzarli o potete prendere spunto e comprarli dove volete voi. Se li comprate con i link sponsorizzati a me arriva una piccola percentuale e vi ringrazio.
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Per sapere come far parte di questo elenco vi rimando al capitolo un po’ più in là nella puntata.
Prima di iniziare, vi ricordo che potete contattarmi in mille modi, su Bluesky sono francesco.iltucci.com, su Mastodon sono cesco_78 su mastodon.social o pillole dibit su hackyderm.io o via mail a [email protected], trovate tutti i link comodi comodi sull’app dalla quale state ascoltando la puntata o sul sito, rispondo sempre. Il metodo migliore però è il gruppo attivo durante tutta la settimana, dove si parla delle puntate e di tecnologia in generale, visto che cambiano un po’ di cose, il link lo trovate a fine puntata.
Da anni ormai ho un kit pronto e finito di cavetteria e accessori, lo tengo aggiornato ogni volta che cambio qualche dispositivo e so che quando lo prendo, ho tutto con me, senza andare a cercare tutti i cavetti in giro per casa, che tanto poi lo so che me ne scordo qualcuno.
La ricarica dei dispositivi che ci portiamo in vacanza è importante, per questo è la prima cosa di cui parlo.
Il primo oggetto di questa lista è un sacchettino porta cavi con qualche taschina interna dove potete mettere tutti i vostri cavetti, adattatori e il o i carica batterie. Lo tenete lì, quando partite, che sia un fine settimana, una trasferta, le vacanze lunghe, lo prendete e siete sicuri che c’è tutto e che potete caricare tutto quello che vi serve.
Per tenerli ordinati c’è un solo modo: usare delle fascette di velcro, se no si annodano e non ne venite più fuori. Potete comprare un rotolone di velcro e tagliare secondo necessità, ma io preferisco quelli già tagliati con l’asola, arrotolate e fissate un lato sul cavo, così quando lo slegate la fascetta non vaga per la stanza e non la perdete.
Vi ho parlato di cavi e cavetti in almeno una decina di altre puntate.
Ormai, a tendere, avrete tutti dispositivi che si caricano con l’onnipresente USB-C da ambo i lati, la cosa comoda è che non è più necessario avere mille cavetti diversi, basta prenderne un po’ tutti uguali, tranne i dispositivi con i caricatori particolari, tipo gli smartwatch.
Contate di avere un cavo per ogni dispositivo che avete appresso, più due di scorta.
Uno o due cavetti prendeteli lunghi 2m, che vi tornano comodi se dovete usare il telefono a letto la sera e il caricatore è lontano.
Se avete dispositivi energivori, mi raccomando, controllate che il cavo regga la potenza che vi serve.
Io consiglio di avere comunque un cavo multistandard da avere nel kit e uno piccolo sempre multistandard da tenere nel portachiavi, li fa Rolling Square.
Adesso vi serve un alimentatore Power Delivery.
Il mio consiglio è prendere al massimo un 50W con 4 porte, così che non sia troppo grande, il PC portatile lo caricate con un alimentatore dedicato.
Ne ho provati di un po’ tutte le marche e con Anker, Baseuses e Ugreen andate tranquilli, vi lascio nelle note un link per marca. Cercatene uno che possa caricare tutti i dispositivi importanti in un colpo solo.
Anker è uscita con un carica batterie da meno di 70g per 65W di potenza, perfetto da tenere nel marsupio e da portarsi in giro, vi lascio il link di tutto, non ci preoccupate.
Negli alberghi, ma anche nelle case, manca il punto luce notturno, quello che vi serve di notte per orientarvi quando vi svegliate e siete in un posto sconosciuto.
Io lo preferisco a tenere accesa la luce del comodino, che illumina tutta la stanza.
Esistono dei punti luce perfetti per entrare nelle porte USB, sia ti tipo A, quelle vecchie, che ti tipo C, quelle nuove. Potete attaccarle a una porta libera del vostro caricatore multi porta, a uno dedicato di quelli che non avete buttato via o in una delle porte USB a muro che si trovano negli hotel più moderni, quelle dove tutti vi dicono di non fidarvi a mettere il telefono.
Fanno una luce discreta, non illuminano a giorno tutta la stanza e, se vi svegliate di notte, sapete dove siete.
Passiamo alle batterie, un lungo discorso.
Abbiamo mille dispositivi che funzionano a batteria.
Per ricaricare le batterie ci sono i battery pack, qui la regola è facile, se sono capienti caricano più cose, ma pesano di più. Se sono più potenti caricano le cose più in fretta o si ricaricano più in fretta.
Quali scegliere? dovete decidere voi in base al peso che volete portarvi appresso e a quanta scorta di energia volete avere. Io viaggio con uno grande, ma molto grande nello zaino e uno piccolo e versatile nel marsupio.
Attenzione ai voli aerei, i battery pack non si possono mettere in stiva, portarli in cabina si può, ma non oltre una certa capacità e alcune compagnie aeree vietano di usarli in volo, informatevi prima.
Se avete dispositivi con le batterie sostituibili, come ad esempio le macchine fotografiche o le action cam, è buona regola avere due batterie appresso, se una si scarica a mezza giornata, ecco che c’è la seconda pronta.
Se pianificate di andare in posti molto freddi, meglio tre.
Ricordatevi, al mattino, prima di partire, che siano tutte cariche.
Per caricare tutta questa roba serve una centrale nucleare e, soprattutto se siete all’esterno, servono molte prese.
Ma, ovunque voi andiate non ce ne saranno mai abbastanza.
Io ho risolto in un modo semplice.
Mi porto un solo adattatore di prese internazionali e a questo attacco una ciabatta.
Alla ciabatta collego tutti i caricatori che mi servono.
Per sapere quanto deve essere grande la ciabatta, dovete fare voi il conto di quante cose dovete mettere in carica. fate attenzione che è un oggetto pensate, in valigia incide non poco.
Chiudo l’argomento energetico con una cosa importante, se andate all’estero dovete verificare la tensione a cui opera la rete di alimentazione del posto, ad esempio gli USA non hanno 220V, ma 110. Questa cosa incide su tutti quei dispositivi che funzionano solo a 220-230V e non a 110-250V. Controllate bene cosa vi state portando, per evitare problemi una volta sul posto, soprattutto se sono dispositivi vecchi.
Gli adattatori di presa elettrica adattano solo la forma, non la tensione.
Visto che la puntata è lunga, una piccola pausa, poi continuiamo.
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Oltre alla connettività per casa FTTH o FTTC, hanno le SIM, posano fibra dedicata per le aziende, fanno servizio VoIP, hanno un supporto spaziale e tutti i loro dipendenti sono assunti a tempo indeterminato.
Provateli, non tornerete più indietro.
E se avete bisogno di un servizio di Hosting, andate da ThridEye, che ospita da anni il sito del podcast, ho fatto la mia scelta e anche qui il livello è altissimo, i contatti sono sul sito.
Torniamo un attimo all’argomento illuminazione.
Avere un punto luce che illumini può sempre fare comodo, ovunque voi stiate andando. La torcia del telefono può fare al caso vostro, ma non è comoda da tenere in mano e, a volte, potrebbe rubarvi energia che potrebbe servirvi per altri scopi.
Io mi porto appresso sempre una torcia e, non dico sempre, ma ogni tanto mi è tornata davvero utile.
La prima torcia che vi consiglio è piccola, si carica con USB e, tenuta nel portachiavi, è pronta subito quando serve, costa circa 40€, ma se tenete d’occhio le offerte di amazon spesso arriva anche alla metà.
La seconda è più grande, ma è decisamente versatile, cambia forma e tipo di luce, si può usare in molti modi diversi ed è di Hoto.
Cambiamo argomento e parliamo di passaporto.
Innanzitutto se lo dovete rifare per quest’estate, buona fortuna.
Per portarlo in giro è bene avere una custodia che lo preservi da attacchi esterni, come agenti atmosferici e sgualciture. L’anno scorso ho preso una custodia di Spigen che è davvero comoda e protettiva, ve la consiglio moltissimo.
Andando in giro avrete mille cose da tenere sotto controllo, come le valigie, le chiavi, il portafogli e chissà quante altre. A volte, sapere dove sono può tornare molto utile, come ad esempio quando vi perdono la valigia o quando vi spostano l’auto al parcheggio dell’aeroporto e poi non la trovano più.
Se avete iPhone, gli airtag, originali o compatibili, vi salvano. Attenzione che alcune compagnie aeree li hanno vietati nel bagaglio in stiva, forse per coda di paglia.
Avere accesso ad Internet all’estero è comodo, per un sacco di motivi, se volete fare digital detox potete farlo, ma non imponetelo agli altri.
In Europa c’è il roaming, informatevi di quanti GB avete a disposizione e quando scatta il giorno del mese quando fanno reset.
Nel Regno Unito alcuni gestori hanno ancora il roaming attivo, altri no e fanno pagare ogni bit.
Fino a qualche anno fa l’alternativa era comprare una SIM del posto, metterla in una saponetta 3G e da questa condividere la connettività.
Da qualche anno ci sono i servizi di eSIM internazionali, scegliete il Paese, la quantità di dati, installate la eSIM nel telefono, se compatibile ed ecco che siete connessi ovunque voi siate.
Vi lascio il link di un sito che raggruppa molti servizi, io ho usato ultimamente Holafly che ha i piani che si pagano per giornate senza limite di traffico o quasi.
Attenzione che non tutti permettono la condivisione della connessione con altri dispositivi.
Già che parliamo di connettività, serve avere con sé una VPN?
In molti paesi non troppo democratici l’uso delle VPN è sanzionato, non è una cosa saggia usarle.
L’utilizzo di eSIM, che hanno solitamente ragioni sociali a Hong Kong, fanno già uscire da lì il traffico, bypassando di fatto alcuni blocchi che ci sono in alcuni Paesi.
Tutto il traffico che fate è https, se qualcuno si mette in mezzo ve ne accorgete, nessuno può spiarvi.
Se vedete un errore di certificato, allora c’è un problema e non si risolve con una VPN, ma andando via.
L’unica VPN che vi potrebbe servire è quella per collegarvi a casa vostra per vedere come va.
L’unico scopo reale di avere una VPN è quello di voler vedere qualcosa sui servizi di streaming disponibile solo in Italia o di accedere a qualche sito istituzionale italiano bloccato da IP esteri, mi pare che RAI lo faccia.
Se avete comprato il router Giallo, sapete che per condividere la WiFi di un hotel in modo semplice, è il dispositivo perfetto.
Parliamo di foto e video.
Ormai esistono migliaia di dispositivi per riprendere quello che succede in vacanza, talmente tanti che è difficile scegliere cosa portare e poi è un lungo lavoro mettere a posto tutte le riprese e le foto fatte.
Sugli apparecchi ci vorrebbe una puntata a parte per disquisire se il telefono basta, se serve una mirrorless full frame con un 400mm, quale sistema è meglio per fare video.
Ognuno, in base alle passioni, al peso e alle disponibilità, farà le sue scelte.
Vi consiglio due dispositivi e una modalità di gestire le foto.
Uno dei video più interessanti dei posti che si visitano, che sia natura o città è la composizione di molte foto scattate a tempo ravvicinato e poi montate come se fossero un video accelerato. A seconda di come si usa questo espediente si chiama timelapse o hyperlapse.
Se durante questi scatti la camera si muove da un punto a un altro sono ancora più belli.
Per farli c’è un modo solo: avere un gimbal.
O lo si prende integrato, con anche il sensore integrato, spendendo una cifra considerevole, o si prende un manico con 3 assi motorizzati al quale si aggancia il telefono. Si spende molto meno, ma il risultato alla fine è lo stesso.
Per me è stato il cambiamento maggiore nelle riprese fatte in vacanza. Mi metto lì con un cavalletto e mentre mi rilasso lui fa il video, il risultato è spettacolare.
Poi, fa anche video stabilizzati fantastici, ma quelli vengono dopo. Trovate i due prodotti nelle note.
Come gestire le foto, ve l’ho già detto, ma mi ripeto.
Abbiate due supporti di memorizzazione per ogni dispositivo che avete con voi.
Portatevi un PC portatile.
La sera, tutte le sere, scaricate quello che avete immortalato, usando il PC portatile, su un disco esterno, meglio se a stato solido
Se avete tempo fate già anche pulizia delle riprese certamente brutte.
Se avete banda salvate già le foto su un servizio cloud.
Perché in vacanza siete turisti e siete soggetti a furti.
Se vi portano via la macchina fotografica, con fatica, si ricompra.
Le foto fatte sono perse per sempre.
Anche se a 3 giorni dalla fine della vacanza la SD dentro la macchina foto si rompe, ovviamente.
Chiudiamo, che altrimenti qui arriviamo al record delle puntate, con le ultime cose.
Per portare le cose in modo che siano al sicuro e non alla portata di mani leste negli zaini, vi consiglio di andare a farvi un giro sulla sezione slingback, nuovo modo di chiamare i marsupi, di Alpaka. Ci sono forme e dimensioni per ogni gusto e la fattura è davvero buona.
Io distruggo un marsupio all’anno e quello che ho preso un anno fa è ancora come nuovo. In più lo sgancio magnetico è complesso da forzare.
Il cambio, la gestione della valuta e dei contanti all’estero è sempre un problema, ma i tempi sono cambiati e adesso esistono conti e carte multi valuta che permettono di risparmiare non poco e di camminare senza avere i pacchi di banconote in tasca.
Questi non sono annunci finanziari, prima di aprire un conto qualsiasi leggete bene tutte le clausole e ragionateci su.
Io ho usato due conti multi valuta: Revolut e Wise.
Entrambi hanno una carta di debito che si può mettere nei wallet dei telefoni e la relativa carta fisica.
Fate in modo di avere sempre anche la carta fisica attiva.
Potete mettere nei conti degli Euro, con un normale bonifico, con Revolut anche con una transazione direttamente con Apple Pay o Google Pay.
Poi, quando volete voi, potete comprare la valuta del Paese dove state andando avere il conto in doppia valuta. Revolut, ad esempio, ha tariffe migliori in settimana.
A questo punto, nel paese di destinazione pagate con la carta direttamente nella valuta del paese, senza ulteriori costi di cambio.
Gran cosa.
Con la stessa carta, agli ATM, potete prelevare per le spese piccole da fare in contanti.
Chiudo, davvero, con una chicca da pochi soldi per chi va in posti senza bidet, si mette al posto del tappo di una bottiglietta di plastica e una fessura permette, schiacciando la bottiglietta, di avere un getto di acqua comodo per lavarsi, come su un bidet.
Il simpatico nome ve lo faccio scoprire nelle note dell’episodio.
Avevo pensato di non mettere il tip, ma qui vi do due dritte facili e veloci.
Comprare un ebook reader e riempirlo di libri, per voi voraci della lettura costa molto meno che mettere in stiva una valigia piena di libri, ed è pure più comodo da portare in giro.
Usare il telefono come schermo per vedere video o film in condizioni di necessità, tenendolo a mano è improponibile, un cavalletto è meglio, ma lasciarlo da solo mentre vi allontanate per farvi un selfie, è un attimo che vi serve un telefono nuovo, anche un cavalletto nuovo.
Se vi piacciono le foto fatte dal drone, ecco, informatevi prima se potete farlo volare, che ormai sono più i posti dove non si può di quelli dove è possibile.
Oggi niente attualità, ma una specie di puntata nella puntata, già lunga, per annunciare un cambiamento abbastanza grande che sto progettando da un po’ per la gestione della community che chiacchiera e si confronta quotidianamente su Telegram.
Siamo diventati molti in valore assoluto, sicuramente meno se contiamo le utenze attive.
Si parla di un sacco di cose, spesso gli argomenti si mischiano e tenere tutto in una grande massa diventa davvero poco gestibile.
Inoltre non c’è modo di filtrare in modo furbo le notifiche ed è troppo facile passare dal gruppo a un contatto diretto nella vita privata delle persone, ho già litigato per questo con più di un ascoltatore.
Per questo motivo la prima notizia è che il gruppo Telegram verrà chiuso.
Ma, ovviamente, verrà aperto un nuovo spazio dove, chi vorrà, potrà spostarsi con uno sforzo davvero minimo.
La nuova piattaforma, già configurata e pronta è Slack, usata da molte aziende per la comunicazione aziendale.
Rispetto a Telegram ha innegabili vantaggi.
Ha la divisione in canali tematici, così da tenere divisi i discorsi per categoria, ma i limiti degli argomenti resteranno sempre gli stessi, si parla solo di tecnologia o comunque di discorsi afferenti al podcast.
La divisione in canali è fatta molto meglio di quella di Telegram per topic.
Ogni volta che qualcuno scrive un messaggio si può rispondere in un thread e lo si segue, in modo tale da seguire solo gli argomenti che effettivamente interessano. Si può anche decidere di non iscriversi proprio a un certo canale, evitando del tutto certi argomenti.
Ci sarà un canale dedicato agli abbonati da 5€ mensili o più, con contenuti extra e la mia partecipazione più attiva, quindi, fatevi avanti, una volta iscritti.
Le notifiche sono molto più personalizzabili, si può decidere, per ogni canale, se e come essere notificati. Si può anche definire un orario durante il quale le notifiche non arrivano proprio.
Per iscriversi serve una mail e non il proprio numero di telefono, la mail non è resa pubblica ai partecipanti del gruppo, la vedrò solo io come amministratore del gruppo e non la userò per nessuno scopo.
Slack si può usare su mobile, su web o con le app per desktop.
L’unico vero limite è che con la versione gratuita saranno accessibili solo i messaggi degli ultimi 90 giorni.
Ce ne faremo una ragione.
Il piano che ho pianificato è questo:
Il gruppo su Slack è già disponibile per la registrazione al link pilledib.it/slack, come per telegram, una volta fatto accesso è necessaria una presentazione, tramite un form, non viene chiesto nessun dato personale, ma la compilazione è obbligatoria, se non si risponde, l’utente viene bloccato.
Per chi è appena entrato nel gruppo telegram e ha appena fatto la presentazione, abbiate pazienza, sono solo pochi minuti.
Il gruppo su Telegram diventerà di sola lettura da inizio luglio 2025, provvederò a scrivere messaggi di avviso ogni settimana.
Dalla stessa data il permalink pilloledib.it/telegram punterà a Slack.
A fine 2025 il gruppo Telegram sarà cancellato.
Spero abbiate la pazienza di passare a Slack, lo sforzo è davvero minimo, se non vi va, mi spiace, ma la migrazione non è trattabile e tenerne due attivi non è sostenibile.
Ci si legge da quelle parti.
Questa puntata di Pillole di Bit è giunta al termine, vi ricordo che se ne può discutere nel gruppo telegram e che tutti i link e i riferimenti li trovate sull’app di ascolto podcast o sul sito, non serve prendere appunti.
Io sono Francesco e vi do appuntamento a tra due lunedì per una nuova puntata del podcast che, se siete iscritti al feed o con una qualunque app di ascolto vi arriva automagicamente.
Lunedì prossimo è festa e, come sempre, se il lunedì è festivo, il podcast non esce.
Se volete partecipare alla realizzazione della puntata speciale di Pillole di Bit Stories, andate su pilloledib.it/sostienimi e fate la vostra parte, se a fine mese il cerchio delle donazioni di riempie, realizzerò la puntata speciale.
Grazie per avermi ascoltato
Ciao!