#386 – AMA 10 anni di Pillole di Bit

Pillole di Bit
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#386 - AMA 10 anni di Pillole di Bit
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Con un po’ di pressione, alcuni ascoltatori mi hanno mandato delle interessanti domande su di me, sul podcast su cose tecnologiche. Le ho messe tutte in fila, non he ho saltata nessuna e ho risposto. La puntata è un po’ più lunga del solito, spero vi piaccia (in puntata ad una risposta dico che per produrre una puntata ci impiego 8-10 ore, per produrre questa sono arrivato a 15, circa)
In ogni caso, spero vi piaccia e BUON COMPLEANNO PILLOLE DI BIT!

Per chi fa una donazione per ricevere i gadget, fino a esaurimento, spedisco l’adesivo speciale in edizione limitata, come vedete qui sotto. Chi ha inviato le domande lo riceverà a breve, Poste permettendo.

Per leggere lo script fai click su questo testo

Sono mesi che ci penso e, devo essere sincero, non ci credo. Quando ho iniziato questo podcast, mai avrei immaginato di arrivare a fare puntate per 10 anni.
In 10 anni sono cambiate molte cose nel mondo della tecnologia, nel mondo in generale, nel mio mondo.
Eviterò tutte le frasi a effetto sulla vecchiaia, che non servono a niente, chi ascolta dall’inizio avrà vissuto i cambiamenti del suo mondo e avrà ascoltato quelli del podcast, chi è arrivato dopo ne ha vissuti una parte, alcuni, pazzi, hanno deciso di riascoltare tutte le vecchie puntate.
Il podcast nel tempo è cambiato molte volte e, molto probabilmente, cambierà ancora. Più che cambiato, preferisco dire evoluto.
Se sono arrivato fino qui, è grazie a tutti voi ascoltatori e a tutti voi che avete creduto nel progetto e ci avete anche messo dei soldi.
Senza di voi, non sarei ancora qui.
La puntata di oggi, come ampiamente anticipato, non parlerà di tecnologia in senso stretto, ma sarà dedicata a rispondere alle domande che i meno timidi mi hanno mandato negli ultimi mesi.
Le buste con l’adesivo speciale per la ricorrenza sono già nelle mani di Poste Italiane che spero le recapiti in tempi ragionevoli.
Spero di essere esaustivo e chiaro nelle risposte, se qualcosa non è chiaro, la mail è sempre la stessa.
Bando alle ciance, buon compleanno a Pillole di Bit e iniziamo con la puntata.

Questi 10 anni esistono grazie alle donazioni di tutti voi nel tempo, da chi ha donato 1€ a chi ne ha donati 250€, grazie, davvero, di cuore.
Nello specifico, questa puntata è stata realizzata grazie alle indispensabili donazioni di generosi ascoltatori
Gli abbonati
Ivan
Carlo
Silvio
Valerio
E le donazioni spot
Andrea
Pierpaolo
Valentina
Maurizio
Per sapere come far parte di questo elenco e tutti i vantaggi che ne potete avere, c’è la sezione dedicata prima del tip.

Oltre ad ascoltare il podcast ogni settimana potete interagire con me e con la community usando vari canali.
Trovate tutti i link nelle note di ogni episodio, il gruppo Slack, gli account Social e la mail, potete scegliere il canale che preferite per dirmi quello che volete.
Leggo tutti e se siete educati rispondo.

Rispondo alle domande in ordine casuale, citando prima il nome di chi me le ha poste, così le potete riconoscere.
Ad ogni domanda metto un capitolo, visto che la puntata sarà lunga, potete anche saltellare qua e là e ascoltare solo quelle che vi interessano
Inizio con le domande di Mattia

Qual è stato l’episodio che ti ha divertito di più realizzare?

Con quasi 400 episodi, non ho ricordi precisi, ma ho ben chiaro che mi sono molto divertito a realizzare la serie con le piccole storie, una al giorno, delle persone importanti dell’informatica, come calendario dell’avvento di Natale 2019. Con il senno di poi, mi sarebbe piaciuto farle un po’ meglio, più lunghe e approfondite, ma avrei dovuto iniziare a luglio. Per questo non ne ho più fatti.

C’è un argomento che hai studiato solo per preparare una puntata, ma che poi ti ha appassionato così tanto da approfondirlo ulteriormente anche dopo?

Diciamo che almeno la metà delle puntate è frutto di studio dedicato. Perché arriva da una richiesta, perché il risultato di uno spunto dato da un evento che ho vissuto o che ho letto sui giornali. Mi intriga, me lo segno, studio, scrivo la puntata e spero di non dire fesserie. È successo una sola volta con gli FPGA, dove ho ritirato e riscritto la puntata.
Quando successe l’attacco alla Regione Lazio, lo spunto fu tale che non solo lo studiai in modo più approfondito, ma feci cambiare hardware e mezza rete nell’azienda dove lavoravo, perché eravamo messi in condizioni peggiori.

Passiamo alle molte domande di Federico

Qual è stato il tuo fallimento più clamoroso che ti ha insegnato più di qualunque successo?

Aver firmato per una azienda che era convinta di aver comprato la mia vita. Riunioni serali dalle 18 alle 22 per parlare dei clienti. Se entri 1h dopo prendi permesso, ma se esci alle 21 va tutto bene. Non mi interessa se hai da fare in questo fine settimana lungo, devi andare a lavorare da questo cliente.
E mille altre cose di questo genere.
Ci ho messo 11 anni ad andarmene.
Adesso so esattamente che domande fare a un colloquio di lavoro.

Come ogni cosa di questo mondo, anche pdb prima o poi finirà. come ti immagini la sua fine? cosa dovrebbe/potrebbe accadere per farlo finire?

Questo podcast finirà quando accadrà uno di questi eventi, è una cosa alla quale ho già pensato.
La mia fatica per trovare il tempo di realizzarlo sarà superiore alle energie disponibili. E ci sono andato vicino un paio di volte.
Non avrò più nulla da dire.
Gli ascolti caleranno in modo drastico
Le donazioni non saranno più tali da sostenerlo.
Come hai detto tu, tutto ha una fine, secondo me è bene essere preparati. Direi che lo sono. Ma non è imminente.

Qual è il tuo “guilty pleasure” tecnologico?

L’ho vissuto da poco. E il prossimo sarà, se non succedono cose strane, tra una quindicina di anni.
Prendere un’auto nuova, entrare e provare tutta la tecnologia al suo interno. Ogni tasto, pulsante, funzione. Tutto. E adesso che c’è Notebook LM, oltre a leggere tutto il manuale in anticipo, se ho qualche dubbio, l’ho caricato lì dentro e gli faccio le domande.
Quando noleggio un’auto, la prima cosa che faccio è scoprire tutte le funzioni che ha, con grande gioia della moglie che mi guarda sempre con perplessità.

C’è qualche puntata che ti penti di aver registrato e, se potessi tornare indietro, non rifaresti o faresti diversamente?

La puntata di come funziona la calcolatrice. Troppo complessa per chiunque, me lo hanno detto in molti, ho voluto fare lo splendido e mi sono schiantato di faccia.
Non avrei dovuto farla.

Adesso siamo alla domanda di Claudio

Qual è la “best practice”, mentre si è lontani da casa per vacanza o altro, per tutelarsi contro il furto, lo smarrimento o il guasto del proprio smartphone?

Questa non è una domanda personale, va un po’ fuori tema, ma anything vuol dire tutto, quindi ecco due consigli veloci.
Fai un backup prima di partire e mettilo al sicuro
Assicurati di avere un PIN serio
Usa il blocco biometrico
Se android usa il blocco sul furto
Impara a usare i sistemi di rintracciamento e blocco del telefono
Quando lo usi, assicuralo al polso con un laccetto
Se hai cose importanti per il viaggio solo lì dentro, come le carte, i check in, gli indirizzi, abbia qualcosa di fisico da un’altra parte.
Se possibile usa una eSIM, se ti rubano il telefono, trasferirla su un altro è facile anche all’estero

Passiamo ad Andrea

hai mai utilizzato modelli linguistici (LLM), e se sì, quali, per supportarti nella raccolta delle informazioni o nella stesura dello script delle puntate del tuo podcast?
Se ti va, mi piacerebbe conoscere anche qualche esempio pratico di come li hai integrati nel tuo processo.

A questa rispondo come se fosse una sola domanda.
Uso Gemini per farmi correggere gli script che scrivo io, ha un modulo apposta, a volte mi fa delle correzioni sullo stile davvero interessanti.
Se voglio parlare di un argomento che non conosco, chiedo a Gemini, se la risposta mi pare coerente vado a cercare le fonti in giro. È utile, rispetto a un motore di ricerca perché spesso fa un buon riassunto di un funzionamento di un sistema o un prodotto.
Dopo aver registrato e montato ogni puntata, con NotebookLM, gli faccio scrivere l’intro da mettere nel sito, da quando lo faccio, gli accessi al sito sono aumentati notevolmente.
Infine, da quando hanno messo Gemini dentro Google Drive, lo uso per fare ricerche negli script delle puntate vecchie, per sapere se ho parlato di qualcosa, in che puntata e in che modo.
Credo sia la funzione più utile e dannatamente interessante di tutto quello che si è inventata Google con Gemini.
Tutte queste funzioni sono della versione di Gemini disponibile con il mio abbonamento a Google Workspace da 2TB.

Domande di Fiorenzo e, sovrapposta anche di Fabrizio, che in forma diversa, mi ha chiesto la stessa cosa.

Quanto tempo ti impegna creare pdb il podcast
Ero curioso di quanto tempo dedicassi settimanalmente.
Anche il quando sarebbe interessante perché lavorando e avendo una moglie immagino si tratti delle notti ma magari riesci a sfruttare le mattine dei weekend o Google ti fa fare pause pranzo da 2 ore

A conti fatti, realizzare una puntata mi porta via circa 8-10 ore, che incastro in vari momenti della giornata e della settimana.
L’ideazione dei contenuti mi viene in momenti casuali, a seconda di quello che vendo, leggo, sento o parlo con qualcuno. Mi fermo e prendo un appunto.
Quando riesco, con grande anticipo, se posso, scrivo lo script.
Essendo sui documenti Google lo posso fare un po’ ovunque. Anche in pausa pranzo, che non sono lunghe 2 ore, per fortuna.
Poi, nel fine settimana, quando i gatti mi fanno la cortesia di dormire, mi prendo circa 30-40 minuti per registrare da solo con la porta chiusa e poi in circa un’ora o poco più monto e pubblico.
Se volete saperne di più, ho fatto la puntata speciale solo per i donatori con molti più dettagli, una donazione di almeno 3€ specificando che volete ascoltare proprio quella e vi mando il link.

Domanda di Alex

Nella tua vita c’è stato un momento che riconosci essere stato una sorta di “sliding door“? Mi spiego meglio: un momento in cui hai fatto una scelta che poi ha condizionato, pesantemente, tutto il resto di quello che ne è seguito.

Questa domanda non è l’ultima della puntata, ma è l’ultima alla quale ho risposto in questo script, tra tutte le risposte che ho scritto, perché credo sia la più difficile. Ho dovuto fare rewind della mia vita e rivedere molti momenti. Ma voi giovani sapete cosa vuol dire fare rewind?
Sono arrivato al 1996, quando mi sono diplomato e ho scelto di non andare all’università. Quella credo sia stata la scelta che ha condizionato tutta la mia vita e che, potendo tornare indietro nel tempo, andrei da quel ragazzino pigro, ma con molte potenzialità e gli direi “non fare lo scemo, studia che è molto meglio”. Lo so perché poi ho fatto un po’ di università e mi sarebbe davvero servita.

Domande di Edoardo

Che musica piace a Francesco Tucci?

Mi piace in generale tutto quello che pesta un po’. Metal e dintorni, Punk e dintorni.
A metà anni 90, appena ricevuto il mio primo stipendio, sono andato nel negozio di dischi vicino casa e ho comprato tutta la discografia dei Metallica su CD.
Ma ho anche comprato 3 volte The Division Bell dei Pink Floyd, su cassetta, su CD e poi su Itunes. Ed è anche giunta l’ora di tornare ad ascoltarlo
Con Spotify ho allargato un po’ i gruppi, ma i generi non sono cambiati. Ho solo smesso di ascoltare di Disturbed, che adoravo, quando ho scoperto che il cantante firmava i proiettili israeliani verso Gaza.
Ascolto anche molti classici del rock e del pop, un po’ più tranquilli, come i Queen, i Dire Straits, Bryan Adams, Madonna, ma solo i vecchi, Michael Jackson.

Hai cambiato gusti col tempo?

Direi di no, forse si sono induriti leggermente, ma, come i vecchi, ascolto la musica vecchia dei gruppi vecchi.

Oltre allo streaming hai anche una raccolta di CD e vinili?

Ho molti CD in cantina, ma non ho un lettore a casa, non ho un giradischi, non ho il tempo di mettermi sul divano, che non ho, a causa del gatto rosso, ad ascoltare con calma un disco intero.

Domande di Diego

Nel tuo lavoro c’è qualcosa che ti abbia portato a una svolta professionale? Tanto da chiedersi perché non l’ho fatto prima?

Non nel lavoro, ma per il lavoro. Andare all’università. Non sono mai riuscito a laurearmi, ma i corsi che ho fatto, in molti casi mi hanno fatto capire perché al lavoro facevo certe cose in un certo modo. Illuminante, davvero.

Secondo te apple ha la stessa qualità di 5/10 anni fa?

Da quel che vedo e uso, ha migliorato molto alcune cose, come l’hardware, i processori, le architetture. Ha fatto alcune tampe clamorose, come le tastiere a farfalla, ha perso un po’ di smalto nei sistemi operativi.
Ma al momento, in base al mio utilizzo, trovo sia ancora la scelta migliore a parità di spesa, in quanto ad hardware, software e ambiente tra dispositivi.

Nel mondo moderno la conoscenza della lingua inglese fa ancora la differenza?

È fondamentale, non si discute.

Come faccio a convincere mia moglie ad usare un password manager? (questa era solo per strappare un sorriso)

Come fare non lo so, ma una volta che ci sarai riuscito, ogni cosa che non andrà bene, anche la perdita totale delle sue password, sarà colpa tua. Organizzati.

Credi che l’educazione genitoriale influenzi le passioni dei figli o le indirizzi?

Guarda, non ho figli e non ne ho la minima idea. Ho avuto a che fare con un branco di ragazzini, in senso letterale, perché agli scout si chiamano così i ragazzini da 7 a 12 anni, mi pare, molti molti anni fa, ma ero parte dello staff e non loro genitore, per fortuna.
Senza figli è una domanda che non mi sono mai posto.

Domande di Igor

Hai mai fatto un po’ di analisi sulla tua audience, sul livello di conoscenza informatica e sugli scopi per i quali le tue puntate vengono ascoltate?
Ti sei mai chiesto se lo scopo iniziale per il quale hai iniziato a registrare (diffondere consapevolezza e conoscenza informatica di base ai NON tecnici) sia ancora valido per chi ti ascolta?

Igor fa riferimento al fatto che la community che segue il podcast, in generale, è molto tecnica e il podcast è nato e ha proseguito la sua forma divulgativa per tutti, non solo per i tecnici, la mail era un po’ lunga.
Sì, ci ho pensato e sono arrivato alla conclusione che le persone che partecipano alla community, ora su Slack un po’ meno, sono un sottoinsieme degli ascoltatori, io vedo i numeri totali degli ascolti.
Quelli che non partecipano non li conosco e non saprei, ma qualcuno mi ha scritto e spesso mi ringraziano per le cose imparate, sono confidente di raggiungere anche loro.
Poi, visto che in molti esperti mi ascoltate, vuol dire che le cose che racconto sono interessanti anche per chi ne sa già. E ne sono contento.
Approfondire vorrebbe dire studiare di più, fare puntate più lunghe e perdersi qualcuno per la strada. Le volte che le ho fatte più difficili mi hanno scritto per lamentarsene.
Direi che non cambio il format, ma ci ho già ragionato tempo fa.

Un suggerimento che mi sento di portarti è quello di ritagliarti del tempo (all’interno delle puntate) per una minima interazione con il pubblico … renderebbe
le puntate ancora più avvincenti.

La prendo come domanda, anche se non lo era perché è interessante. Voi non ve ne accorgete, ma funziona già così da molto tempo. Molti argomenti che metto nelle puntate sono frutto di risposte vostre nei gruppi o via mail, oppure spunti che traggo da discussioni.
Il formato di domanda e risposta in questo podcast non è compatibile con il format, tranne in certi casi particolari

Domande di Nino e Verena

Tua moglie condivide il tuo essere “geek”?

A modo suo, anche lei è geek. Non armeggia con Arduino e Raspberry Pi, ma ci sa fare con SQL, php e tutto quello che riguarda il web. Il suo sito se lo è praticamente scritto da sola intorno a wordpress.
Mi è capitato di descriverle per sommi capi un DB e mi ha tirato fuori una query a voce al volo perfettamente funzionante.
È merito suo se ho iniziato a mettere le mani sui Raspberry Pi, mi ha regalato il primo. È anche merito suo se esiste questo podcast e se lavoro in Google, è come l’aria che soffia sul carbone e lo ravviva.

Come vi siete conosciuti?

Su Twitter, quando ancora era un social bello, non viveva a Torino, le ho detto che era una bella città da vedere e mi sono offerto come cicerone, senza secondi fini. Condividevamo la passione della fotografia E poi è finita che siamo sposati da 9 anni e lei di mestiere fa la fotografa.

Sono stato autorizzato a rispondere, per i pignoli della privacy.

Domanda di Marco

Nella tua carriera, quale è stato il progetto o l’intervento più impegnativo e sfidante che hai affrontato?

Marco mi ha chiesto di farci una puntata, per adesso metto una risposta sintetica, magari poi esce una puntata di quelle per i sostenitori, vediamo.
Durante la mia vita professionale nell’IT ho affrontato molte cose che sul momento sono state complesse, in quasi 25 anni di bit nei cavi ne passano tanti e cambiano anche i cavi.
Una delle mie avventure la trovate nella coppia di puntate 127 e 128.
Una volta ho avuto la necessità di condividere un enorme archivio di file con delle sedi esterne alla rete, senza usare il fileserver aziendale.
Si parlava di qualcosa come oltre 20mila file, aggiornati continuamente.
Avevamo la suite di Google con molto spazio e abbiamo pensato di condividerle usando Google Drive.
Ma il client ufficiale crashava e non funzionava a server disconnesso.
Abbiamo provato altri client di terze parti e anche loro alzavano bandiera bianca, troppi file e troppe cartelle.
La suite di Synology non era ancora adatta a gestire tutti questi dati.
Dopo aver sbattuto la testa per parecchi giorni ho trovato il magico Rclone, uscito da non molto, che, con un po’ di scripting e operazioni pianificate, mi ha permesso di tenere tutto in sincrono senza perdere mai un file.
Da quel momento Rclone è stato mio fedele compagno di avventure

Domanda di Gionata

Non ho mai lavorato con le banche e mi sono sempre chiesto, ma cosa c’è dietro a un conto corrente o a un bonifico?
Il nostro saldo conto é semplicemente un record in un database o molto di più?
Un bonifico é semplicemente una chiamata API che fa un movimento meno da una parte e più da un altra?
E come ci si protegge da chi è dentro la rete?
Cosa impedisce a un IT di una banca di aggiungere uno 0 a un conto corrente?

Per rispondere a Gionata ho dovuto ingaggiare un amico che lavora nel settore, la risposta non è farina del mio sacco e credo che prima o poi uscirà una puntata monotematica dedicata a questo argomento

Quando si parla di saldo del conto corrente, in realtà si dovrebbe parlare di saldi, perché ne esistono diversi:

Saldo contabile: quello che risulta dalle operazioni registrate.
Saldo disponibile: quello che si può effettivamente usare.
Saldo liquido: quello che viene utilizzato per il conteggio degli interessi.

Il saldo non è solo un numero in un database: è parte di un sistema complesso che permette di verificarlo, aggiornarlo e condividerlo con altri sistemi. Viene controllato più volte al giorno attraverso procedure rigorose per garantirne la correttezza.
Nessun dipendente può entrare a modificarlo a mano, ci sono molti controlli incrociati e log che evidenzierebbero subito la modifica e chi l’ha fatta.
Inoltre, il saldo è gestito in diversi database per due motivi principali:

Deve essere accessibile da vari strumenti, come quelli dell’Open Banking, che permettono ad esempio di vedere il saldo della Banca 1 anche usando l’app della Banca 2., questa cosa la potete fare ormai facilmente con ogni app bancaria.
Deve Garantire la coerenza e l’integrità dei dati, grazie a controlli incrociati volti a impedire modifiche indesiderate, come dicevamo prima anche a causa di dipendenti infedeli

I bonifici sono uno dei metodi per trasferire denaro. Il bonifico bancario è interessante perché funziona tramite una rete di messaggistica interbancaria. Un po’ come whatsapp, ma più complessa e con molte verifiche e certificazioni per ogni messaggio scambiato. Quando ad esempio un cliente chiede alla Banca 1 di inviare un bonifico, questa manda un messaggio alla Banca 2 chiedendo di accreditare una certa somma sul conto del destinatario. Oggi i bonifici sono ancora più sicuri grazie al sistema VOP (Verification of Payee). Grazie al VOP, oltre all’IBAN, chi invia il bonifico deve inserire anche l’intestazione del conto di destinazione, questa modifica è molto giovane, è attiva da ottobre 2025. Queste verifiche avvengono in tempo reale, tramite servizi e API tra le banche, e permettono al cliente di sapere subito se l’IBAN inserito corrisponde davvero al destinatario.

Tutte queste comunicazioni avvengono tra le banche usando sistemi di comunicazione crittografati, come certificati SSL, tunnel crittografati, connessioni private. Il tipo di connessione cambia a seconda delle varie banche.

Ho lavorato ad esempio tempo fa all’implementazione di un completo sistema di pagamento tra POS nei negozi e server che gestivano le transazioni.
Da ogni negozio avevamo 2 VPN che partivano, una diretta verso uno dei datacenter del fornitore e una verso la nostra sede centrale.
Dalla nostra sede centrale altre due, che andavano ai due datacenter del fornitore.
Il negozio aveva la sua connettività e un backup su SIM.
Qualunque link o connessione cadesse, c’era più di un backup a fare da scorta.
All’interno delle VPN la transazione era protetta da crittografia con certificati SSL.

Le banche hanno anche loro tutti i dati in replica in più posti e hanno team appositi che controllano h24, tramite software dedicati e sensori, se ci sono violazioni, sia dall’esterno che dall’interno.

Domande di Giuseppe, che si è impegnato e me ne ha mandate 13, non sapendo scegliere, sarò rapido e risponderò a tutte

Qual è stato il tuo primo approccio con la Apple?

Mia moglie mi ha detto “lavori nell’informatica e non sai mettere le mani su un computer di Apple, non è professionale, dovresti imparare”. Le ho dato retta, dovevo cambiare il portatile, ho preso un macbook per prova, ci ho litigato un po’ e adesso non ho più Windows a casa da molti anni.

C’è stato qualcosa che te ne ha fatto innamorare e qualcosa invece che vorresti eliminare?

La cosa che adoro è che compro la macchina, la avvio, la uso e basta, fino a che muore. Prima ero sempre lì a toccare, modificare, reinstallare, soffrire. Il mio vecchio iMac ha funzionato 11 anni di fila.
Vorrei poter espandere il disco interno, ma so che ci sono motivi commerciali e pazienza.

Quali sono i tuoi viaggi del cuore?

I due viaggi in Africa, la Tanzania a vedere i parchi e il Madagascar. L’aria e il profumo dell’Africa ti restano dentro

Le mete che hai preferito e quelle che vorresti visitare?

Vorrei andare in Giappone, ma forse forse per i 10 anni di matrimonio…

Come ti vedi da pensionato?

Mica ci arrivo alla pensione, andrà tutto in crash prima.

Oltre ai Linux Day hai mai partecipato come docente a progetti di formazione “gratuita”?

Null’altro, non ho conoscenze in quei giri e ho effettivamente poco tempo.

Secondo te persone con una conoscenza almeno discreta dell’informatica che ambiti potrebbero sfruttare questa competenza per fare volontariato?

È una domanda interessante, ma non conoscendo l’ambiente non ti saprei dire. Secondo me si può chiedere in qualche Linux User Group o restart party, per capire se ci sono modi per andare ad aiutare le persone in difficoltà tecnologica.

Quanti segreti devi mantenere per il tuo lavoro? Io come sanitario conosco bene i limiti legati al segreto professionale, alla normativa sulla privacy e alle regolamentazioni sulle gare e gli appalti: mi sono sempre chiesta invece come funziona in campo “Industriale”…

Direi tutto quello che vedo in Google non lo posso raccontare fuori, come sono fatti i datacenter, l’infrastruttura, le funzionalità dei prodotti che vediamo in anteprima, la rete, niente. A volte è frustrante essere nerd, vedere cose fighissime e non poterne parlare in giro.

Mi sembra di aver capito che ti sei pentito della Tipo; cosa ha combinato la Fiat per rovinare un’auto che alla fine degli anni 80 era – secondo me – un’ottima combinazione di design innovativo, novità tecniche, comodità e robustezza?

Me ne sono liberato, per fortuna, dopo 2 valvole rotte, due testate rifatte, supporti di motore e cambio andati, termostato del raffreddamento scoppiato, del quale me ne sono accorto per caso in tempo, se no era la terza testata, necessità di mettere un kg di olio ogni 2000 km, tutti i braccetti rifatti. Il tutto in meno di 130.000 km.
Poi, comoda era comoda e non si è mai fermata per strada, ma era sempre dal meccanico.

Hai un’assicurazione sulla casa (incendio, furto, fenomeni elettrici…) che comprende anche tutto il materiale informatico?

No, ma ci penso da qualche mese. Però ho tutti i miei dati in 4 posti diversi.

Cambio gomme o quattro stagioni?

Quattro stagioni, dopo aver passato anni a cambiarmele da solo.

Commercialista o dichiarazione dei redditi col precompilato?

Sono dipendente e ho la Partita IVA, commercialista obbligatorio

Pizza e birra, ristorante gourmet o manicaretti fatti in casa?

Tutto, provo tutto, ovunque.

Vino, birra, entrambi o nessuno?

Birra, se artigianale meglio.

Hai fatto la naja?

No, servizio civile, credo di essere stato uno degli ultimi, poi hanno tolto tutto.

Grazie a tutti gli ascoltatori che si sono presi la briga di scrivermi una mail per pormi le domande, spero di aver soddisfatto le curiosità, se avete altri dubbi, la mail è sempre la solita.
A tutti gli ascoltatori che mi hanno mandato le domande arriverà una busta con un dado casuale da montare e un adesivo luccicante in edizione limitata.
Se non mi avete mandato le domande, ma volete anche voi l’adesivo speciale, lo metto nelle buste dei gadget delle richieste di donazione fino a fine anno o fino ad esaurimento.

Produco, registro e pubblico questo podcast con passione da oltre 10 anni, e la vostra generosità è la spinta per continuare a farlo quasi ogni settimana. Ogni vostra donazione è importantissima e in cambio vi invierò i gadget ufficiali del podcast!
Ecco come potete fare

Potete contribuire tramite Satispay, SumUp, PayPal, bonifico o RevTAG se avete un conto Revolut. Ricordate di compilare il modulo per ricevere i gadget!
Con soli 3€ al mese, avrete accesso alle puntate extra dedicate ai sostenitori, se donate usando un modo diverso da paypal scrivetemi per avere il link alla puntata.

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Per l’Hosting del vostro sito, c’è ThirdEye, che ospita con grande professionalità il sito del podcast da anni. Una garanzia! I contatti sono sul sito.

Tutte queste informazioni le trovate anche al link pilloledib.it/sostienimi

Questa puntata di Pillole di Bit è giunta al termine, vi ricordo che se ne può discutere nel gruppo Slack e che tutti i link e i riferimenti li trovate sull’app di ascolto podcast o sul sito, non serve prendere appunti.
Io sono Francesco e vi do appuntamento a lunedì prossimo per una nuova puntata del podcast che, se siete iscritti al feed o con una qualunque app di ascolto vi arriva automagicamente.

Grazie per avermi ascoltato e buon compleanno per questo decimo anniversario del podcast!

Ciao!

Il sito è gentilmente hostato da ThirdEye (scrivete a domini AT thirdeye.it), un ottimo servizio che vi consiglio caldamente e il podcast è montato con gioia con PODucer, un software per Mac di Alex Raccuglia