
Il tema principale si concentra sulle tastiere meccaniche, illustrando in dettaglio il funzionamento degli switch, in particolare introducendo la nuova tecnologia degli switch a effetto Hall che offre funzionalità avanzate come l’input analogico e la personalizzazione della corsa del tasto. La seconda parte affronta la proposta europea del “chat control”, avvertendo degli estremi rischi per la privacy e l’impatto potenziale su tutte le comunicazioni crittografate end-to-end, con forti preoccupazioni per le implicazioni sulla libertà personale.
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Le tastiere sono uno dei pochi dispositivi che permettono agli umani di inviare segnali in ingresso ai computer. Oggi si usa anche la voce, la si userà sempre più spesso, ma la tastiera è e sarà di gran lunga il dispositivo più utilizzato.
Ci sono molti modelli di tastiera, molte disposizioni di tasti e ognuno è comodo in un modo diverso.
C’è un tipo di tastiera che agita i nerd, li fa diventare poveri e genera delle grandi discussioni: la tastiera meccanica.
Da non molto tempo è disponibile sul mercato un nuovo tipo di switch che mi ha portato ad ordinare una nuova tastiera meccanica: lo switch a effetto hall.
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Ho parlato estesamente delle tastiere e di come funzionano nella puntata 258, se volete andare a riascoltarla.
Oggi ci concentriamo su questo nuovo tipo di switch, ma prima è necessario capire bene cos’è uno switch.
Ci va un attimo di spiegazione.
Ogni tastiera è composta da tasti, a seconda della dimensione, da circa 40 a circa 105.
Ogni tasto, per poter inviare al computer il segnale di “sono stato premuto” deve avere un sistema che chiude un circuito.
Nelle tastiere meccaniche questo sistema è attivato da uno switch, un interruttore, come se fosse l’interruttore che premete in casa per far scattare il relè, lo premete una volta, accendete una luce e lui torna in posizione, lo premete un’altra volta spegnete la luce e lui torna di nuovo in posizione.
Sotto ad ogni tasto di una tastiera meccanica c’è uno switch.
Lo switch è composto da un sistema meccanico e da una molla.
il sistema meccanico permette al tasto di scorrere in verticale per una certa distanza, arrivare a un certo punto, chiudere un contatto e tornare indietro.
La molla permette al tasto di tornare indietro e oppone una certa resistenza alla pressione.
Alcuni switch meccanici hanno una corsa più lunga, altri più corta.
Alcuni switch hanno una resistenza minore di altri.
Alcuni switch hanno un momento in cui, oltre a un picco di resistenza cedono, per altri la resistenza è lineare lungo tutta la corsa del tasto.
Alcuni switch fanno un click sonoro altri sono più silenziosi.
Scegliere il tipo di switch per la propria tastiera meccanica, le prime volte, può essere problematico.
Certo, le prime volte, mai nessuno nella storia ha comprato una sola tastiera meccanica.
Di solito i tasti hanno un colore che li identifica in base alle loro caratteristiche.
Se abbiamo scelto una tastiera con certi switch, se non ci piace più la loro reazione sotto le dita, se questi non sono saldati, possiamo cambiarli, ne compriamo uno per ogni tasto, li vendono in kit, smontiamo la tastiera e li sostituiamo.
Ma uno switch rosso sarà sempre un linear silent, uno blu sarà sempre un tactile clicky.
Il rosso è quasi accettabile in ufficio, il blu solo se vivete da soli.
Qualche tempo fa sono usciti sul mercato i tasti meccanici a effetto hall.
Cos’è l’effetto hall?
Descrizione non adatta a fisici deboli di cuore.
Immaginate di avere un fiume con l’acqua che scorre da destra a sinistra. Questo è il flusso della corrente elettrica.
A un certo punto illumino un tratto del fiume con una luce perpendicolare ad esso dall’alto. Questo è un campo magnetico.
Le gocce d’acqua, gli elettroni sono influenzati da questa luce e, scorrendo, si accumulano più su una riva, lasciando l’altra riva con meno acqua.
Misurando questa differenza di gocce, quindi una differenza di elettroni, posso misurare una tensione.
Questa è la tensione di Hall.
Se adesso il fiume lo metto in un tubo e la luce la faccio arrivare tutto intorno, come un cavo elettrico con un magnete intorno, posso misurare questa tensione che varia a seconda di quanta acqua passa, visto che il magnete è fisso.
Abbiamo visto come funziona la pinza amperometrica che magari state usando a casa vostra per misurare i consumi elettrici.
Ora immaginate un conduttore circolare dentro il quale fate passare un piccolo magnete, sempre sfruttando lo stesso effetto, potete sapere dov’è il magnete leggendo una piccola tensione.
Ora, sostituite la parte di switch meccanico chiuso/aperto o on/off di una tastiera e mettete una coppia di conduttore circolare fisso e un piccolo magnete collegato al vostro tasto.
La vostra tastiera, al posto di sapere se un tasto è stato premuto o no, sa, per ogni tasto, quanto è stato premuto lungo tutta la sua corsa da 0% a 100%
Questa nuova funzionalità apre a un mondo di possibilità che prima erano inimmaginabili.
Come prima novità abbiamo che l’interruttore che prima apriva e chiudeva il contatto non c’è più, abbiamo tolto un pezzo che si usura, resta solo la molla.
La seconda novità, pazzesca, è che, intervenendo nel software della tastiera, possiamo decidere quando la pressione del tasto dovrà essere recepita come pressione.
Al 100% se ci piace dover premere sempre a fondo i tasti, al 10%, se amiamo una tastiera molto reattiva, per esempio.
Possiamo anche decidere a che punto il tasto deve essere considerato non più premuto, in modo che se lo alziamo di poco non debba essere ritenuto rilasciato.
Ancora, possiamo decidere che alcuni tasti, in certe condizioni, possano essere usati come input analogici, come i grilletti di un pad di una console.
Il tutto si fa programmando la tastiera.
Questa cosa permette di configurare la stessa tastiera in modo talmente personalizzato per ogni persona, che questa si comporta come se avessimo comprato tastiere diverse.
L’unica cosa che non può cambiare è la resistenza della molla.
Se vi è venuta la curiosità, quasi tutti i marchi hanno le tastiere a effetto Hall nel catalogo, le trovate con la sigla HE e gli switch sono di solito viola.
Una piccola curiosità, per chiudere.
I tasti a effetto Hall non sono una vera novità, l’Olivetti P6060, presentato nel 1975, aveva 7 tasti nella console a effetto Hall.
Un’altra piccola curiosità, se vi viene voglia di comprare una Keychron, come ho fatto io, non prendetela da Keychron Italy, ho avuto un problema con la tastiera di mia moglie e il supporto è a livelli imbarazzanti, forse anche peggio.
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Provateli, non tornerete più indietro.
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A novembre 2025 Pillole di Bit compie 10 anni.
La puntata del compleanno sarà una puntata speciale e la mia intenzione è prepararla insieme a voi.
Sarà una puntata del tipo Ask Me Anything, per gli amici AMA, potete chiedermi tutto quello che volete e io risponderò in puntata. Come si fa?
Fino al 13 ottobre 2025 potete mandarmi una mail a [email protected] con la vostra domanda.
La casella di posta sarà in evidenza nelle note degli episodi.
Accetto solo domande che arrivano a quella casella di posta in forma scritta, firmate con nome e cognome.
Alle prime 10 domande che arrivano e che contengono anche un indirizzo postale spedisco un piccolo regalo di ringraziamento.
Nella puntata del 17 novembre risponderò a quante più domande possibili.
Attendo tutte le vostre domande!
Grazie!
I tempi cambiano, direbbero i vecchi.
Il tempo cambia, dice chi ha un’articolazione che gli fa male.
Il clima cambia, dice il metereologo.
Ha sempre fatto caldo, dice lo stolto.
Tutto questo per introdurvi un’app per guardare un sacco di informazioni molto interessanti sul meteo, forse anche troppe, che ho scoperto non molto tempo fa, tardi come mio solito: Windy
Io guardo essenzialmente il radar meteo, per il quale, se volete approfondire c’è la puntata 70, la temperatura e le allerte meteo.
C’è anche una miriade di notifiche super configurabili e widget davvero comodi da tenere sul telefono.
Niente di paragonabile con le app commerciali che si sentono in giro.
C’è anche il sito, con le stesse informazioni.
E, già che ci siamo, vi lascio nelle note una serie di altri siti sul meteo davvero interessanti.
Al ritorno dalla pausa estiva, che in effetti facciamo solo noi in Italia così lunga, sono tornate alla ribalta un sacco di cose da dire. Ad avere tempo, come già detto in altre puntate, dovrei fare questo podcast con una frequenza più alta. Ma tempo non ce n’è, purtroppo.
Sta tornando in modo molto pesante la questione chatcontrol in Europa.
Breve riassunto.
Con lo scopo di contrastare la pedofilia online, una piaga, non si discute, la Commissione Europea vuole fare un’attività talmente intrusiva che in confronto tutto quello di cui si parla con i servizi cloud americani, le sentenze Shrems e i possibili accessi dell’intelligence amiericani, sono acqua fresca.
L’obiettivo è che tutti i sistemi di chat e comunicazione testuale, compresi gli allegati, quelli che noi siamo ormai abituati a percepire e conoscere con crittografia end to end, anche le mail, siano in chiaro per legge, a completa disposizione delle forze dell’ordine, in modo che possano essere analizzati per trovare i pedofili.
Ma certo, come no.
Per i governanti, avere accesso a tutte le comunicazioni private che la gente si scambia, vuol dire avere il controllo totale sulle comunicazioni.
Niente più privacy per nessuno.
Alla faccia del GDPR.
Se state pensando che non avete niente da nascondere, fermatevi e sappiate che state sbagliando.
guardate tutte le chat che avete su Whatsapp e immaginate che siano istantaneamente a completa disposizione delle forze dell’ordine e delle forze politiche.
Commenti su fatti del giorno, discussioni su situazioni sanitarie, battute su altre persone, magari famose, idee difformi da quello che pensa il vostro capo, tutto.
Tutte queste cose, che adesso sono private tra voi e il destinatario e restano tali a meno che qualcuno non le diffonda, saranno sistematicamente diffuse con le forze di polizia.
Eh, ma le analizzano con sistemi di AI e poi SOLO se ci sono atti di pedofilia arrivano alle forze dell’ordine.
AH, beh, allora siamo tutto tranquilli.
NO!
Oggi lo fanno, dicono per la pedopornografia, poi il sistema sarà pronto per ogni altro tipo di controllo e per cambiare basta che vada al potere il governo sbagliato.
State tutti guardando cosa succedenegli Stati Uniti d’America, giusto?
Ma Mario Rossi ogni quanto parla con il suo psicologo?
Perché Sonia Verdi scrive in questi gruppi dove si parla di attivismo politico?
Quante persone e chi sono a parlare di tematiche LGBT?
Chi sono le persone che hanno commentato con tono sarcastico l’intervista di questo politico?
E potrei andare avanti.
Abbiamo tutti una vita privata ed è giusto che rimanga tale.
Anche se Il Ministro delle Giustizia Danese e il primo fautore di questa paurosa proposta dice testualmente “dobbiamo rompere con la percezione completamente errata che ogni uomo abbia il diritto alla libertà di comunicare tramite servizi di messaggistica criptati”
E state tranquilli, che come con le tasse, quando le alzano sono solo le brave persone che ne pagano di più, anche in questo caso, le persone spiate saranno le persone comuni. I fetenti useranno altri metodi per comunicare, che sfuggono al loro controllo, comunque crittografati.
E se una brava persona che tiene alla propria privacy cercherà di usare un sistema crittografato, se scoperta, verrà tacciata di essere un pedofilo, perché chissà cosa vuole nascondere.
Dovesse passare questa legge non avremo più privacy e presumibilmente non avremo più una serie di applicazioni utilizzabili, quelle che della privacy hanno fatto un vanto, che lasceranno il mercato europeo.
Quelle che tengono agli utenti si piegheranno e chi ci perderà siamo tutti noi.
Vi lascio nelle note un sito con un po’ di informazioni, in ogni lingua, per approfondire.
Approfondite.
È importante.
Prima di chiudere, vi ricordo che mercoledì uscirà la puntata extra di questo mese, dedicata a chi sostiene economicamente il podcast.
Troverete nel feed il trailer e chi ha sostenuto riceverà una mail con il link non pubblico per ascoltarla.
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Questa puntata di Pillole di Bit è giunta al termine, vi ricordo che se ne può discutere nel gruppo Slack e che tutti i link e i riferimenti li trovate sull’app di ascolto podcast o sul sito, non serve prendere appunti.
Io sono Francesco e vi do appuntamento a lunedì prossimo per una nuova puntata del podcast che, se siete iscritti al feed o con una qualunque app di ascolto vi arriva automagicamente.
Grazie per avermi ascoltato
Ciao!
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