
Esiste un router che ha moltissime funzioni, in modo veramente facile e intuitivo e che può tornare utile in moltissime occasioni. È piccolissimo, consuma poco e costa una cifra ridicola, in rapporto a quello che fa. È il router giallo di GL-inet.
- La vecchia puntata di Geekcookies dove ne abbiamo parlato
- GL-inet Mango
- Tutti i GL-inet che si trovano su Amazon
- Il sito ufficiale di GL-inet
- La Tigre, podcast di Chora Media
Per leggere lo script fai click su questo testo
Se siete ascoltatori dei miei podcast di vecchia data, forse oggi avrete un deja-vu, no, non stanno riscrivendo Matrix, sono io che ho pensato che potrebbe essere il caso, dopo tanti anni, era il 2018, di riprendere in mano un dispositivo davvero interessante, che fa un sacco di roba, è facile da usare e costa davvero poco.
Ne avevo parlato su Geekcookies, per chi si ricorda, oggi, per chi non lo ha mai usato, vi racconto del router giallo di GL-inet, chiamato anche Mango, adesso in versione 2.
Questa non è una puntata sponsorizzata da GL-Inet, ma ne arriverà presto una, con un altro dispositivo.
Questa puntata è stata realizzata grazie alle indispensabili donazioni di generosi ascoltatori
Gli abbonati
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E le donazioni spot
Massimiliano
Nicola Gabriele
Mirko
Per sapere come far parte di questo elenco vi rimando al capitolo un po’ più in là nella puntata.
Ricordatevi che da qualche settimana a questa parte, se mi chiedete i gadget, nella busta troverete anche un dado da montare, con numero di facce e colori a caso, stampato in 3D
Prima di iniziare, vi ricordo che potete contattarmi in mille modi, su Bluesky sono francesco.iltucci.com, su Mastodon sono cesco_78 su mastodon.social o pillole dibit su hackyderm.io o via mail a [email protected], trovate tutti i link comodi comodi sull’app dalla quale state ascoltando la puntata o sul sito, rispondo sempre. Il metodo migliore però è il gruppo telegram attivo durante tutta la settimana, dove si parla delle puntate e di tecnologia in generale, siamo davvero tanti, lo trovate a pilloledib.it/telegram
Un router ha almeno due subnet, se no non potrebbe ruotare i pacchetti tra una e l’altra e, tipicamente, nelle configurazioni più comuni, una è la rete di LAN, interna, l’altra la rete di WAN, quella esterna.
Se i dispositivi all’interno della LAN hanno bisogno di mandare dei pacchetti all’esterno, contattano l’indirizzo del gateway, di solito il router e lui, in base a una serie di regole, li gira sulla rete di WAN, in modo che possano arrivare a destinazione.
Ve l’ho fatta facile, ma, ovviamente la realtà è un po’ più complessa.
Un generico router ha una porta ethernet di WAN, una o più per la LAN e se funziona anche da access point ha l’antenna per diffondere la rete wireless.
Il router giallo fa questo e fa molto altro, talmente tanto altro che alla fine della puntata vorrete spendere questi 30€ per provarlo.
Innanzitutto è piccolo, ma davvero molto piccolo, 6x6x2,5cm e pesa meno di 40g
Si alimenta con una microUSB usando qualunque alimentatore abbiate a portata di mano, anche un power bank. Consuma meno di 3W.
Ha 2 porte ethernet 10/100, una USB di tipo A e una rete WiFi a 2.4GHz.
Non storcete il naso, ho detto 30€
Come si collega a Internet?
Potete prendere un cavo di rete, lo attaccate alla WAN e poi vi trovate la connessione sulla porta di LAN e sulla WiFi, come un normale router.
Funziona in DHCP, IP statico o con PPPoE.
È un router, non ha anche il modem, mi raccomando.
Oppure, dalla sua interfaccia web cercate una rete WiFi pubblica, vi collegate ed ecco che sulla porta LAN e sulla vostra rete WiFi avete la connessione che viene distribuita dalla WiFi pubblica.
Adesso immaginate di essere in un albergo con la rete con autenticazione con captive portal, quelli che accedete, vi si apre una pagina web e dovete mettere le credenziali della stanza, però voi avete due telefoni e due portatili, una bella rogna. Magari il captive portal vi fa fare un solo accesso per volta.
Accedete con il telefono, poi collegate il telefono alla WiFi provata del router, collegate il router alla WiFi dell’hotel e gli dite di presentarsi con il mac address del telefono.
Ed ecco che tutti i dispositivi collegati alla WiFi privata del router verranno visti dal sistema dell’hotel come un solo dispositivo con il Mac address del telefono. Problema risolto. Dopo parliamo di VPN.
Non è finita. Se avete una di quelle chiavette 4G con la SIM dentro, deve essere tra quelle compatibili come indicato sul loro sito, la collegate alla porta USB e con la configurazione di qualche parametro, ecco che la vostra LAN ha accesso ad Internet con la SIM all’interno della chiavetta.
Per finire, se mettete il telefono in tethering USB, cioè condividete la connessione ai dispositivi collegati al suo cavo USB e collegate il cavo al router, ecco che tutti i dispositivi connessi al router giallo saranno collegati ad Internet passando dalla connessione del telefono.
A questo punto starete pensando che questo router è spettacolare.
Avete ragione, ma non avete ancora sentito tutto.
Se avete due connessioni ad Internet attive, in automatico, lui fa failover, se una cade, passa all’altra, senza dover configurare niente.
In un modo abbastanza semplice è possibile configurare connessioni VPN di tipo OpenVPN o Wireguard.
Ricordandovi che il router costa poco, è bene sapere che con OpenVPN non vi dovete aspettare grandi velocità, ma ai limiti ci arriviamo dopo.
Se configurate una VPN è possibile fare in modo che tutti i client connessi in LAN, sia via cavo che WiFi, possano accedere ad Internet passando tramite la VPN.
Così, in modo semplice, per esempio, li avete tutti connessi con la rete di casa vostra.
C’è un piccolo bottone sul lato del router, che può essere configurato.
Io ho sempre configurato l’attivazione della VPN, se su ON abilita la VPN anche con kill switch, se la VPN non si riesce ad attivare o cade, blocca la navigazione per tutti.
Se usate una delle VPN pubbliche per uscire con un IP di un altro Paese, funziona anche con quelle.
Se avete un IP pubblico verso il router o potete fare un port forwarding, potete usarlo come server VPN, sia OpenVPN che Wireguard, si configura tutto davvero con una facilità estrema.
Passiamo alla LAN.
Potete ovviamente decidere una subnet locale che volete voi e un range del DHCP server, come in qualunque router.
Potete vedere tutti i dispositivi connessi, che siano su WiFi o su cavo, aggiungo anche che, se usate il router come repeater di WiFi o tethering, potete trasformare la porta di WAN in LAN, così da avere due porte con il cavo per la vostra rete locale.
Potete anche decidere di bloccare i client connessi, con un semplice click.
Potete attivare le statistiche di tutti i client connessi, questo caricherà un po’ la CPU, che non è proprio un fulmine, per vedere in tempo reale quanto traffico stanno facendo e, cosa molto interessante, potete limitare la loro banda in upload e download, in modo preciso per singolo client.
È giunto il momento di parlare dei difetti, se no non sarei obiettivo.
Il router fa tutta questa roba, ma ha un processore lento e poca ram, per questo motivo è lento e soprattutto crolla in modo quasi mortale se sottoposto a stress.
Regge 4 o 5 dispositivi, poi basta.
Se messo in posti con inquinamento di molte altre WiFi, soccombe.
Non aspettatevi grandi velocità nel generico routing, ha le porte a 100 e la wifi a 2.4.
Se dovete collegare 4 o 5 dispositivi, una VPN wireguard, fare esperimenti per una rete domotica è perfetto. Per gestire la rete di casa, no, non ce la fa.
Però potreste aprire il sito GL-iNet e guardare tutto il loro assortimento, hanno macchinette piccole e hanno anche dei mostri da qualche centinaia di Euro con i quali potete fare le magie, c’è roba davvero per tutti i gusti.
Nelle note dell’episodio vi lascio alcuni link, quelli di Amazon, come al solito sono sponsorizzati e, se li usate, aiutano il podcast.
Trovate il link diretto al router Mango, un link generico ai prodotti Gl-iNet e il link al sito ufficiale, dove potete vedere tutta la gamma e trovare tutta la documentazione.
Questo podcast vive perché io lo produco, lo registro e lo pubblico settimana dopo settimana o quasi. Ma continua ad andare avanti perché la soddisfazione di vedere le notifiche delle donazioni mi spinge a fare sempre nuove puntate, come ringraziamento e impegno nei vostri confronti. Se esce ogni settimana è grazie a voi.
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Potete partecipare anche usando i link sponsorizzati di Amazon o acquistare la connettività o uno degli altri servizi di Ehiweb, che sponsorizzo con molto piacere da tempo, un gestore di connettività come loro non lo trovate in giro.
Oltre alla connettività per casa FTTH o FTTC, hanno le SIM, posano fibra dedicata per le aziende, fanno servizio VoIP, hanno un supporto spaziale e tutti i loro dipendenti sono assunti a tempo indeterminato.
Provateli, non tornerete più indietro.
E se avete bisogno di un servizio di Hosting, andate da ThridEye, che ospita da anni il sito del podcast, ho fatto la mia scelta e anche qui il livello è altissimo, i contatti sono sul sito.
Premetto che lo so che la coda di podcast di tutti è lunga ed è sempre più difficile che si riesca a finire.
Ma io aggiungo lo stesso un nuovo podcast da ascoltare, perché le cose belle vanno condivise.
Ma non preoccupatevi, è una serie già conclusa di 8 episodi più un extra. Lo mettete in coda, lo ascoltate ed è finito.
La tigre è un podcast prodotto da Chora Media ed è condotto da Mario Calabresi, è una lunga intervista che racconta la storia, tutt’altro che leggera, su Salvatore Giuliano, il figlio del Re di Forcella Luigi Giuliano.
Ve lo propongo perché la realizzazione è magistrale e sentire tutta la storia raccontata dalle persone che l’hanno vissuta la rende talmente reale che pare di esserci dentro, molto più che in un film.
So che voi state ascoltando un podcast di tecnologia e che vi aspettate un tip tecnologico, ma in questo caso, ve lo assicuro, questa produzione, seppur non in ambiente tecnologico, vale la pena di essere ascoltata.
Ve lo avevo anticipato ed eccoci di nuovo, al secondo promemoria, prima del secondo fine settimana di giugno.
Domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno ci saranno i seggi aperti per andare a votare per 5 referendum, 4 relativi al lavoro e, da quello che ho capito tra gli ascoltatori del podcast, siamo tutti coinvolti, uno per la cittadinanza.
Votare non è obbligatorio, ma il suo esercizio è un dovere civico.
Se andate al mare quel fine settimana, il lunedì, prima di andare al lavoro, passate dal seggio.
Lo ripeto ancora, non facciamo di nuovo la figura di quelli che dei referendum se ne fregano.
Andate.
A.
Votare.
Questa puntata di Pillole di Bit è giunta al termine, vi ricordo che se ne può discutere nel gruppo telegram e che tutti i link e i riferimenti li trovate sull’app di ascolto podcast o sul sito, non serve prendere appunti.
Io sono Francesco e vi do appuntamento a lunedì prossimo per una nuova puntata del podcast che, se siete iscritti al feed o con una qualunque app di ascolto vi arriva automagicamente.
Se volete partecipare alla realizzazione della puntata speciale di Pillole di Bit Stories, andate su pilloledib.it/sostienimi e fate la vostra parte, se a fine mese il cerchio delle donazioni di riempie, realizzerò la puntata speciale.
Grazie per avermi ascoltato
Ciao!
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